Il Comitato promotore di Sinistra Democratica riunitosi a Roma il 10 maggio, ha eletto quasi all’unanimità (due soli voti si di astensione e nessun contrario) Claudio Fava coordinatore nazionale del Movimento. La proposta di chiamare a questa responsabilità il parlamentare europeo è stata avanzata da Fabio Mussi , coordinatore dimissionario, a nome dell’intero Direttivo, alla fine della relazione introduttiva dei lavori dell’organismo dirigente. Nel corso della sua introduzione (il testo integrale sarà online nei prossimi giorni) Mussi ha analizzato le ragioni della sconfitta della sinistra alle scorse elezioni ed ha affermato che la Sinistra in Italia non è morta, esiste nella società nella cultura, nei valori cui si ispirano milioni di donne e di uomini. Ed anche Sd è viva ed ha una funzione da svolgere.
Partiti
Cesa (UDC) sul nuovo Governo: Se qualcosa non va sapremo con chi prendercela
Che il nuovo esecutivo sia ‘un governo del presidente’ è “un fatto positivo”. Il Cavaliere “ha scelto persone di sua fiducia ed è una scelta giusta”.
Così Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, commentando la composizione del nuovo governo Berlusconi nel corso della registrazione di ‘Telecamere’.
“Noi – ha aggiunto- daremo il nostro contributo perché le cose vadano bene, ma se qualcosa non dovesse andare sappiamo con chi prendercela”.
Cesa definisce quindi “una grande stupidaggine” il fatto che l’Udc possa essere stato di intralcio nella realizzazione del programma nel precedente governo del Cavaliere perché, ha spiegato, “noi siamo sempre stati coerenti e leali”.
“Se la critica – ha osservato- viene presa come dissenso siamo fuori dalle regole della democrazia”.
Presentato da Walter Veltroni il Governo Ombra
Una squadra pronta a contrastare le azioni del governo di Silvio Berlusconi ma anche a proporre soluzioni alternative ai problemi che affliggono il paese. È il governo ombra varato dal segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni. Politici affermati come Piero Fassino e Pierluigi Bersani accanto a volti nuovi come Pina Picierno e Matteo Colaninno. E una forte presenza femminile: nove donne su ventuno componenti. Tra i nomi annunciati da Veltroni anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al “dicastero” delle riforme per il federalismo. Fanno parte del governo ombra Marco Minniti (interno), Piero Fassino (esteri), Pierluigi Bersani (economia), Linda Lanzillotta (pubblica amministrazione), Ermete Realacci (ambiente), Giovanna Melandri (comunicazione), Vincenzo Cerami (cultura), Lanfranco Tenaglia (Giustizia), Maria Pia Garavaglia (Istruzione), Matteo Colaninno (Sviluppo economico), Roberta Pinotti (Difesa), Alfonso Andria (Agricoltura) Ermete Realacci (Ambiente), Andrea Martella (Infrastrutture), Giovanna Melandri (Comunicazione), Mariangela Bastico (Regioni), Vittoria Franco (Pari opportunità), Beatrice Magnolfi ( Semplificazione), Maria Paola Merloni (Politiche comunitarie), Michele Ventura (Attuazione del programma), Pina (Politiche giovanili). Ricardo Franco Levi, sarà il portavoce del governo ombra , mentre il coordinatore dell’esecutivo (l’alter ego di Gianni Letta) sarà invece Enrico Morando.
Alle riunioni del overno-ombra parteciperanno anche Dario Franceschini, vicesegretario del Partito, ed i due cpaogruppi alla Camera e al Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro.
Bossi (Lega): Il primo passo sarà il federalismo fiscale
“Il federalismo o lo facciamo noi o lo faranno i cittadini”. Lo dice il ministro per le Riforme Umberto Bossi dopo aver giurato al Quirinale. A proposito della delega ricevuta, Bossi spiega: “Per attuare la nostra riforma federalista, dovremo cambiare la Costituzione lavorando sulla base di tanti piccoli ‘pezzettini’ affinché non basti un referendum per far cadere tutto
Assieme”. Il primo passo, prosegue in neoministro per le riforme, sara’ il federalismo fiscale, che sara’ esaminato dal Consiglio dei ministri appena sara’ pronto il testo che sta preparando lui stesso, partendo dal testo del Consiglio regionale della Lombardia che prevede di lasciare alle regioni una quota di Iva e di Irpef per portare avanti i programmi sul territorio.
Berlusconi: Decisi a decidere
Si volta pagina, il nuovo governo di Silvio Berlusconi è nato con rapidità, chiarezza e novità per dare una prima risposta forte alle richieste di cambiamento espresse in maniera ampia e netta dal corpo elettorale. Il passato comincia a passare, il governo italiano finalmente è più simile a quelli dei più importanti Paesi europei.
Le novità non sono poche. Innanzitutto, l’esecutivo è nato a soli 23 giorni di distanza dalla chiusura delle urne, anche perché di fatto è stato velocizzato, per impulso del premier, il rituale non più rispondente alle esigenze di una democrazia efficiente.
Italia dei Valori: Le nomine del nuovo Governo sono un segnale preoccupante
Sparisce il ministero per le Comunicazioni, assorbito, a quanto si apprende, dal dicastero dello Sviluppo Economico, che sarà guidato da Claudio Scajola. Questa è la novità più inquietante di questo Berlusconi IV. Non è un caso e non rientra, così come sicuramente vorranno lasciarci intendere, nel piano di contenimento del numero dei dicasteri imposto dall’ultima Finanziaria del governo Prodi, visto che sono stati creati ministeri quantomeno originali come quello per la delegificazione che sarà guidato da Calderoli.
Berlusconi: Soddisfatto della squadra di Governo
“Sono soddisfatto della squadra di Governo: ci sono molti nuovi ministri e abbiamo mantenuto l’impegno delle quattro donne”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del colloquio con il presidente del Senato, Renato Schifani. “Dopo avere ricevuto la fiducia convochero’ il primo Consiglio dei ministri a Napoli. La riunione del Governo a Napoli sara’ per un fatto simbolico, poi riprenderemo il nostro lavoro dopo una interruzione di due anni”
“Sono soddisfatto – ha aggiunto Berlusconi – della squadra che abbiamo messo in campo: ci sono molti nuovi ministri, sono 13, siamo nei 60 componenti che avevamo preventivato, abbiamo mantenuto l’impegno delle quattro ministre femminili. Poi avremo Carlo Giovanardi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega alla lotta contro la droga, al servizio civile e alla famiglia.
Franceschini (PD): Un governo frutto di equilibri di partito e con poche donne
“Quello annunciato oggi da Berlusconi è un governo costruito tutto su equilibri di partito, senza personalità esterne e della società civile – così Dario Franceschini vicesegretario del PD – e con solo quattro donne non su dodici ministri, come aveva detto il leader PDL, ma su ventuno”. Così Franceschini poco dopo le ore 20 del 6 maggio, appena il leader PDL ha reso nota la lista dei ministri.
Una sorpresa, almeno per la velocità: 21 sono i dicasteri, 12 i ministri con portafoglio e 9 quelli senza. Questa la squadra. Ministri con portafoglio. Esteri: Franco Frattini; Interno: Roberto Maroni; Giustizia: Angelino Alfano; Economia Giulio Tremonti; Difesa: Ignazio La Russa; Sviluppo economico: Claudio Scajola; Pubblica istruzione: Maria Stella Gelmini; Politiche agricole: Luca Zaia; Ambiente: Stefania Prestigiacomo; Iinfrastrutture: Altero Matteoli; Welfare: Maurizio Sacconi; Beni culturali: Sandro Bondi.
Incontro al Quirinale fra il Presidente Napolitano e la delegazione PD guidata da Veltroni
“C’è disponibilità a fissare insieme le regole del gioco e a fare la legge di bilancio”, così Walter Veltroni al termine dell’incontro al Quirinale con Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, nell’ambito della seconda e ultima giornata di consultazioni per la formazione del nuovo governo.