Manovra economica: il decreto al rush finale

di isayblog4 16 views0

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Ricominciano alle 10.30 i lavori delle commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera sul decreto legge che compone la manovra economica. L’obiettivo è quello di accelerare i tempi per chiudere prima possibile l’esame del provvedimento, perché nel pomeriggio il Governo probabilmente metterà la fiducia sul decreto sicurezza, bloccando così i lavori parlamentari. L’approdo in Aula è previsto per mercoledì 16 e sembra ormai scontato il ricorso alla fiducia anche su questo provvedimento.

Nella seduta notturna è stato dato il via libera alla riforma dei servizi pubblici locali su un testo che amplia, tra l’altro, le deroghe previste per l’affidamento e che dedica attenzione particolare al tema dell’acqua. Successivamente, è stato modificato in parte l’articolo 8 riguardante lo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi nel golfo di Venezia.

Quanto alla giornata di ieri, le commissioni Bilancio e Finanze hanno approvato le misure per Roma Capitale (500 milioni di euro per cercare di tamponare la crisi di liquidità e Gianni Alemanno commissario ad hoc), ma sono rimaste al palo le misure sui tagli. Governo e maggioranza avrebbero deciso, riferiscono alcuni deputati del Pdl, di rimettere mano alle norme, puntando ad alleggerire la stretta sui Comuni. Tra i piccoli aggiustamenti in vista, il Governo è pronto a rimettere mano alle norme che davano una sforbiciata agli stipendi dei magistrati (ma anche a quelli di professori e ricercatori universitari, dirigenti delle forze dell’ordine e ufficiali delle forze armate). Un emendamento a firma dell’Esecutivo ‘congela’ infatti le busta paga per 12 mesi, anziché come previsto originariamente, rendere triennali gli scatti di anzianità. Resta alta, intanto, la tensione sia sui tagli generali imposti ai Ministeri, sia sulla stretta alla sanità. Protestano le Regioni, anche quelle a guida Pdl, perché temono effetti negativi sui bilanci e soprattutto sulla gestione di un settore complesso. Il giro di vite annunciato per le amministrazioni con i conti in rosso (che rischiano il commissariamento, avverte il ministro del Welfare Maurizio Sacconi) potrebbe ricadere, è la paura dei più, anche sulle Regioni che hanno tenuto sempre i conti in ordine. “L’effetto combinato di sottostima e tagli – secondo i calcoli del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – toglierà alla sanità italiana 7 miliardi di euro da qui al 2011”

www.confcommercio.it

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