Estero. Bomba a Kabul, sei italiani morti

di isayblog4 20 views0

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Il governo, dopo l’ attentato, sta pensando a una transition strategy, non ad un ritiro del contingente militare italiano in Afghanistan.

“Noi avevamo già un progetto, sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato per il periodo elettorale. Poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo governo” ha spiegato il presidente del Consiglio Berlusconi. Il ministro la Russa ha però avvertito che “ipotizzare in queste ore una exit strategy dall’ Afghanistan sull’ onda dell’ emotività potrebbe essere inteso come un segno di debolezza verso il terrorismo e potrebbe accrescere la violenza verso i nostri soldati”.

“C’ è la riconferma della determinazione italiana a tener fede all’ impegno preso, come impegno della comunità internazionale su mandato dell’ Onu con compiti di lotta al terrorismo a fini di pacificazione e di stabilizzazione di quell’ area” ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Tokyo, dopo aver sottolineato che comunque una discussione in Parlamento per rimotivare la missione è “comprensibile” e che “almeno nel Pd” non ci sono divisioni su questo tema, quanto a quelle tra Pdl e Lega “chiedete al presidente del Consiglio”.

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha spiegato: “L’ Italia fa parte di una missione Nato, ma anche con un mandato espresso dall’ Onu. La riflessione su una transizione di disimpegno non può che essere vista e discussa collegialmente all’ interno di questo organismo del quale facciamo parte e nel quale siamo cooprotagonisti”.

“Questo è il momento del dolore, del cordoglio, della solidarietà per le famiglie e per le Forze armate; il momento della massima unità di tutte le istituzioni e mi auguro di tutti gli italiani. Questo non è certo il momento delle analisi politiche nè men che meno delle polemiche” ha tagliato corto il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

“Parlare oggi di exit strategy significherebbe un accrescimento della violenza nei confronti dei nostri soldati e sarebbe un errore. Questa la linea che ho tenuto in Consiglio dei Ministri. Una linea che ha avuto il riconoscimento anche da parte del ministro Frattini” ha affermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine del Consiglio dei ministri.

La Russa ha confermato che entro Natale rientreanno i 500 militari inviati pochi mesi fa, oltre a quelli già presenti, per le elezioni a Kabul. Il ministro ha anche ribadito che nessuna decisione verrà presa unilateralmente e che dunque “il rientro dall’ Afghanistan potrà avvenire quando la Nato e l’ Onu lo decideranno”. In Consiglio dei ministri, ha riferito La Russa, tutti hanno condiviso la linea da lui illustrata.

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