Manovra, al via l’iter parlamentare

di isayblog4 16 views0

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L’iter parlamentare della manovra è iniziato. Si lavora alle modifiche e i gruppi di maggioranza s’incontreranno per mettere a punto gli emendamenti.
Il vice presidente di Confindustria Alberto Bombassei auspica “l’apertura a suggerimenti” e si è detto deluso per i “non ampi” tagli ai costi della politica. Il sottosegretario all’Economia Luigi Casero assicura apertura al confronto: “Metteremo la fiducia per dare un segnale di approvazione nei tempi, ma in Commissione siamo pronti a discutere le proposte dell’opposizione, ovviamente salvaguardando i saldi”.

La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: “A maggior ragione con gli spread btp-bund ai massimi la manovra economica va approvata subito, nel più breve tempo possibile e i saldi non vanno cambiati minimamente. Abbiamo bisogno di dimostrare coesione e per questo serve la capacità di portarla a casa molto velocemente. Dobbiamo approvare la manovra e ci deve essere grande coesione politica e sociale. Sarebbe una follia perdersi in contrasti all’interno della maggioranza e anche le opposizioni devono unirsi e lavorare con il governo. In un momento delicato come questo è fondamentale la coesione e non far prevalere personalismi e lotte politiche in un momento come questo”.
A proposito delle turbolenze dei mercati internazionali, la presidente di Confindustria ha detto che le misure adottate dalla Consob per difendere il mercato interno “credo che siano già qualcosa, ma non credo che si possa fare molto di più. Non si possono bloccare i meccanismi dei mercati”.
Il Pd è disposto alla collaborazione sulla manovra, ma “con la fiducia, è difficile collaborare”. Il responsabile economico del Pd Stefano Fassina: “Siamo disponibili a farci carico dei problemi. Ma con un governo che fa un decreto legge di 40 articoli e 500 commi con il quale si interviene su tutto e che viene blindato con la fiducia senza lasciare spazio al confronto, è un po’ complicato collaborare. Tuttavia, se c’è un ripensamento, noi siamo una forza costruttiva e faremo la nostra battaglia nell’interesse del Paese”.
E rispondendo a chi gli chiede un commento sulle ‘aperture’ annunciate dai quotidiani in edicola da parte del governo chiarisce: “Io tutte queste aperture non le ho viste; mi devono essere sfuggite. In ogni caso, noi daremo la nostra valutazione politica e di merito sul testo. Presenteremo i nostri emendamenti. Ma faccio fatica a riconoscere un’apertura del governo quando rifletto sul fatto che domani mattina scade il termine per gli emendamenti e il provvedimento va in aula lunedì prossimo. E non ci risulta neppure che ci siano altri spazi di attenzione. Noi siamo responsabili, come le altre forze di opposizione, ma c’è bisogno che qualcuno ascolti. Questo è il punto di fondo. Ricordiamo che la manovra è un decreto sulla quale è stata messa la fiducia”.
In un articolo-analisi del quotidiano La Repubblica Tremonti, parlando della manovra e della crisi, dice: ”Per dare un segnale forte ai mercati la manovra potrebbe essere approvata in una settimana. Chi ci chiede di fare di più o di anticipare ad oggi le misure previste per il prossimo triennio non ha capito nulla. Se lo facciamo ci suicidiamo: ammazziamo il Paese. La verità è un’altra. Ai mercati daremo un segnale forte. E sa qual è? il fatto che la manovra è blindata e sarà approvata dal Parlamento in una settimana. Una cosa che nella storia d’Italia non è mai accaduta. Venerdì, con l’attacco all’Italia si è toccato con mano qual’è il ‘costo politico’ di Giulio Tremonti: dimissionatemi pure e vedrete cosa succede ai titoli di Stato. Non ho nulla da temere. Non sono mai stato sfiorato da uno schizzo di fango…”.

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