Estero. Chrysler lancia un’ aggressiva campagna pubblicitaria formato Lingotto

di isayblog4 36 views0

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Approda oggi sulle televisioni americane la nuova campagna vendite di Chrysler, mentre sul fronte General Motors mancano meno di tre settimane alla scadenza per la presentazione del piano di riordino dal quale dipendono le sorti di Fiat in Europa e America Latina.

Come vendere in tempi di bancarotta? Questo è l’ interrogativo che i vertici di Auburn Hills si sono posti per realizzare la prima campagna pubblicitaria dell’ era Fiat, la più difficile e con la posta in palio più alta. Nonostante l’ alleanza con il Lingotto e le garanzie dell’ amministrazione Obama, la parola bancarotta ha sempre un impatto negativo nelle decisioni di spesa del 21% degli automobilisti americani, spiega un sondaggio di Cars.com.

Bisogna far capire che Chrysler ha un futuro, avvertono gli esperti di marketing del gruppo con una campagna promozionale che rimbalzerà sul piccolo schermo in prima serata dopo alcuni spot pilota già pubblicati sulle pagine dei principali quotidiani Usa. I protagonisti sono le vetture del futuro, modelli ibridi, auto verdi, e la Jeep Grand Cherokee 2011, vetture che saranno negli autosaloni solo il prossimo anno.

C’ è bisogno di un messaggio forte, la gente deve comprendere che questo è un nuovo inizio, spiega Leo-Arthur Kelmenson, l’ architetto di uno degli spot pubblicitari, quello che ha come protagonista Lee Iacocca, l’ artefice del grande salvataggio del 1979. “È un’ icona per l’ industria dell’ auto americana e trasmette un senso di fiducia”, spiega l’ azienda che però evita richiami nostalgici: “nessuna vecchia Jeep o Dodge d’ epoca, la campagna si focalizza sul futuro”. Il primo spot di 30 secondi si intitola appunto Un avvenire brillante e racconta il working progress dell’ azienda, ovvero la ristrutturazione e l’ alleanza con Fiat. Il secondo ha il titolo di Open road e si focalizza su prodotti e obiettivi.

Per Jim Press, vicepresidente di Chrysler, è il momento di agire: “Dal 1° maggio c’ è stato un aumento delle visite nei nostri rivenditori, gli automobilisti dicono di voler far parte del nuovo progetto”. Il valore dell’ investimento non è noto ma la società ha ottenuto uno sconto del 2% dai media in cambio delle garanzie governative. E sempre dal governo arrivano rassicurazioni sul futuro di Gmac, la finanziaria controllata da Cerberus che accusa un ammanco di capitali di 11,1 miliardi di dollari secondo gli stress test condotti dalla Fed.

Tim Geithner ha assicurato il massimo sostegno: “La società ha bisogno di liquidità, noi siamo pronti a fornirgliela”, dice il segretario al Tesoro che potrebbe accordare un ulteriore prestito di 7,5 miliardi di dollari, anche perché nel futuro di Gmac c’ è il matrimonio con Chrysler Finance e l’ ingresso nella Nuova Chrysler come finanziaria del gruppo. Nel frattempo prosegue la procedura di Chapter 11 con la tipica velocità americana, spiega Sergio Marchionne, che tuttavia è ottimista anche su Opel.

Per il braccio europeo di Gm però è tutto da finalizzare e definire e una delle sfide resta l’ accordo con le parti sociali. Sono previste consultazioni la prossima settimana, ma per vedere una soluzione si rischia di dover attendere la fine del mese, ovvero la settimana successiva a quella dell’elezione del presidente della Repubblica tedesco, in calendario il 23 maggio. La partita si gioca anche a Detroit dove per Gm in lotta contro il tempo per la scadenza del 1° giugno la “bancarotta sembra quasi inevitabile”, dicono gli esperti secondo cui la società potrebbe essere costretta a rivedere le proprie strategie globali a vantaggio di Fiat.

Nel mirino del Lingotto ci sono oltre ad Opel la controllata svedese Saab e le attività latino – americane del gruppo americano, considerate assai promettenti. Prende quindi forma la campagna su più fronti dell’amministratore delegato Marchionne, destinata in caso di successo a trasformare il Lingotto nel secondo produttore al mondo di auto dopo Toyota.

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