2 giugno: Cerimonia Festa della Repubblica

di Daniele Pace 1.202 views0

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Un traguardo importante quello raggiunto dalla Repubblica Italiana con il 75° anniversario si è preannunciata una cerimonia degna di tale traguardo con i maggiori esponenti della politica italiana. Immancabile anche la corona di alloro deposta sull’Altare della Patria. Quest’anno la celebrazione ha avuto una dedica speciale su cui ricade un anniversario ancora più importante, 100 anni dalla tumulazione del Milite Ignoto. Esattamente 100 anni fa le spoglie di un soldato anonimo caduto durante la prima guerra mondiale sono state deposte nell’Altare a rappresentare tutte le vittime che hanno combattuto e sono morte senza possibilità di riconoscimento, tra cui tanti giovani poliziotti. La salma fu scelta tra undici altri caduti da Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo moglie di un sottotenente disperso poi caduto anche lui. Le altre dieci sono state sepolte nel cimitero di Aquileia.

Anche quest’anno per rispettare qualche norma ancora vigente per questo virus quasi sconfitto, la cerimonia si è svolta solamente presso l’Altare della Patria dove il presidente Sergio Mattarella ha enunciato il suo discorso “Grati per chi ha dato la vita per arrivare poi al 2 giugno 1946 con la nascita della Repubblica. La Repubblica in questi anni ha rafforzato il proprio prestigio con un’autorevole partecipazione alle Organizzazioni internazionali delle Nazioni Unite, all’Unione Europea di cui è stata anche fondatrice. Alle Forze Armate va la riconoscenza per la dedizione e servizio al valore verso il paese dimostrati anche durante l’emergenza sanitaria in atto” ha aggiunto poi nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli “Rinnovo, con commozione, la gratitudine del popolo italiano a tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita per l’Italia lasciando un vuoto incolmabile nelle loro famiglie”

Nel percorso che si snoda dal palazzo del Quirinale sino a Piazza Venezia, donne e uomini in uniforme, tra i quali anche poliziotti, hanno reso onore al presidente della Repubblica durante il tragitto. Le note del silenzio d’ordinanza, che hanno preceduto l’emozionante passaggio delle Frecce Tricolori come da tradizione, sono state eseguite da un trombettiere dell’Esercito mentre una formazione musicale, composta da orchestrali della Polizia di Stato, dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia penitenziaria, ha suonato l’Inno nazionale e la Leggenda del Piave. Dunque una cerimonia che si sposa totalmente con la dedica a cui è stata fatta questo 75° anniversario della Repubblica con orgoglio verso anche le vittime non identificate, ma che meritano in ogni caso gli onori dei colleghi e l’Italia tutta.

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