L’ appello di Legambiente al Ministero della Difesa

di isayblog4 14 views0

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L’ appello di Legambiente al Ministero della Difesa. Il Ministero della Difesa mette in vendita 76 siti militari e ne trasforma 36 in resort: tra questi luoghi di alto valore paesaggistico, posti in aree Parco, protetti dalle direttive Ue. Legambiente scrive ai sindaci ”Per pochi spiccioli non fatevi rubare i vostri gioielli, sono patrimonio della comunità e tali devono rimanere. Non fatevi soffiare beni preziosi del vostro territorio per pochi spiccioli”. Questo l’ appello che Legambiente rivolge ai sindaci dei comuni, compresi nella lista stilata dal Ministero della Difesa, pubblicata dal Sole 24 ore. Secondo il quotidiano, infatti, in linea con l’ articolo 14 – bis del dl 112 del 2008, il Ministero avrebbe deciso di rimpinguare le proprie casse trasformando in resort 36 strutture militari – tra cui 12 fari – e mettendo in vendita 76 strutture, chiedendo alle amministrazioni locali un cambio di destinazione d’ uso.

”Tra le 36 aree da trasformare in strutture turistiche e gli altri 76 destinati alla vendita ci sono siti situati in aree di pregio, posti in aree parco a protezione integrale dove, peraltro, la legge impedisce qualsiasi cambio di destinazione d’ uso – ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente -. È il caso ad esempio del Faro dell’ Isolotto di Palmaiola, un’ isola posta davanti all’ Elba, sottoposta ai vincoli delle direttive europee per il suo e, insieme a lei, tante altre località protette dove è impossibile qualsiasi utilizzo degli immobili per fini turistico – ricettivi.

Il tentativo di allettare i comuni, garantendo loro fino al 20% sul profitto ottenuto dalla vendita, è offensivo e mortifica il concetto di bene comune, un valore che non può essere monetizzato. Per questo Legambiente chiede ai sindaci di non lasciarsi sottrarre luoghi di straordinario pregio paesaggistico e naturalistico, attratti da una vera e propria mancia, ma di intervenire per mantenere la caratteristica pubblica dei beni in questione”.

L’ ufficio stampa Legambiente 06 86268399 – 76 – 53

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