Scontro Governo-Confindustria sui provvedimenti per la sicurezza sul lavoro

di isayblog4 34 views0

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L’assurda morte dei cinque lavoratori di Molfetta non poteva non riaccendere lo scontro sul decreto legge sulla sicurezza del lavoro. Secondo Romano Prodi giovedì il Consiglio dei ministri varerà il nuovo Testo Unico. La decisione è slittata anche a causa dello scontro in atto con la Confindustria sul delicato capitolo delle sanzioni. L’inasprimento delle pene, dice il direttore generale Maurizio Beretta, è ingiustificato.

“Sul capitolo delle sanzioni ci sono state delle resistenze da parte di Confindustria”, ha detto il ministro Cesare Damiano dice poco prima di incontrare le parti sociali proprio per sciogliere questo nodo. Fino a due anni in cella. Questo è il massimo che potrebbe rischiare un imprenditore con le nuove regole. Troppo per gli industriali: “Ma c’è ancora tempo – riconosce Beretta – e speriamo che prevalga la voglia di costruire qualcosa di davvero utile alla sicurezza”.

La trattativa è in corso: ministro del Lavoro, della Giustizia, della Salute e parti sociali sono all’opera e quindi non è escluso che si possa arrivare a una mediazione accettabile e accettata da tutti i protagonisti. Ma gli industriali sembrano isolati. Andare avanti, senza ‘se e senza ma’, non è solo la posizione della sinistra dell’ex Unione: anche Cei dalle pagine di Avvenire avverte che il tempo è scaduto. La nuova legislazione va approvata in fretta, anche “a costo di qualche forzatura – afferma il giornale cattolico in un editoriale in prima pagina – e di un possibile eccesso nell’impianto sanzionatorio, come teme la Confindustria”.

Accelerare è anche la parola chiave del governo. Lo dice e lo ripete anche alle parti sociali il ministro del Lavoro Cesare Damiano, lo afferma il premier Romano Prodi. Entrambi però ricordano come leggi più moderne e severe non siano certo la ricetta magica per dire basta alla tragedia delle morti bianche: “Spesso – è la sferzata del Professore – anche le regole più elementari di sicurezza, dal casco alle cinture, non sono rispettate”.

Che è anche quello che pensa il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Per voltare pagina, evitare l’ecatombe annuale, “non basta un intervento straordinario – dice – ma deve cambiare per intero la politica del lavoro”. Certo, la Sinistra-Arcobaleno è da giorni che chiede che si il governo vari il decreto legislativo con o senza l’assenso di Viale Astronomia. “Che il Partito Democratico stia diventando il partito di riferimento di Confindustria – avverte il ministro del Prc Paolo Ferrero – l’ho capito. Che per questo fatto si continui a tergiversare sulla sicurezza sui posti di lavoro lo trovo francamente vergognoso”.

www.ladestranews.it

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