La Camera ha votato la fiducia al primo dei maxiemendamenti al ddl sicurezza

di isayblog4 34 views0

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Si prosegue ora con la discussione e il voto di fiducia sugli altri due maxiemendamenti. Nonostante la decisione fosse stata ampiamente annunciata la scorsa settimana, la reazione dell’ opposizione è stata forte e ha chiamato in causa il presidente della Camera, Gianfranco Fini, reo, secondo il Pd, di non aver riconosciuto l’ incostituzionalità del reato di immigrazione clandestina che il provvedimento introduce.

L’ opposizione contesta metodo e merito seguiti dalla maggioranza. Fuori dal Palazzo, Rifondazione Comunista annuncia una manifestazione di piazza a partire dalle 13. Le norme del ddl – osserva il capogruppo del Pd a Montecitorio, Antonello Soro – hanno profili evidenti di incostituzionalità. Con l’ introduzione del reato di clandestinità, medici e presidi saranno costretti a fare la spia. L’ Idv ha disertato il comitato ristretto della Commissione Giustizia, convocato di prima mattina, per ragioni politiche molto chiare.

Federico Palomba, vice presidente della Commissione Giustizia, in una lettera aperta alla Presidente della Camera, Giulia Bongiorno, per comunicarle la decisione, scrive: “Considero la riunione totalmente inutile ed offensiva perché volta semplicemente a far recepire all’ opposizione le imposizioni del Governo prodromiche alla questione di fiducia”. Arturo Parisi sottolinea che il reato di clandestinità non aiuta il contrasto all’ immigrazione irregolare.

In aula, il Pd boccia la scelta dell’ esecutivo: la richiesta di fiducia contravviene alle sollecitazioni del Capo dello Stato e del Presidente della Camera, viola la logica del voto a scrutinio segreto previsto dal regolamento. La ratio, sottolinea Soro, è quella di predeterminare e garantire una sfera di diritti costituzionali e di materie sulle quali i deputati possano votare liberamente a scrutinio segreto, senza subire il vincolo della disciplina di partito.

“La tutela di diritti fondamentali rilevanti implica la prevalenza della libertà del Parlamento rispetto al valore della stabilità del Governo”. È stato lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, a spiegare che la richiesta del Governo non ha alcun profilo di inammissbilità. “Essendo problematico o comunque opinabile l’ adesione alla Costituzione delle norme in esame, lungi dalla presidenza ledere le prerogative sovrane dell’ Assemblea”, ha detto in Aula la terza carica dello Stato.

La presidenza non può dichiarare inammissibili gli emendamenti su cui il Governo ha chiesto di porre la fiducia. Emendamenti che peraltro, osserva Fini, riproducono il lavoro delle Commissioni. “Il regolamento – sottolinea ancora – esclude la questione di fiducia solo sugli argomenti per i quali è prescritta obbligatoriamente la votazione per alzata di mano o a scrutinio segreto”. Naturale e doveroso per il presidente dei deputati della Lega, Roberto Cota, porre la fiducia. “Noi manteniamo le promesse fatte ai cittadini”, sottolinea.

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