È guerra fra i capi del Pd

di isayblog4 24 views0

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Odio, quasi, fra di loro. Non antagonismo o competizione. Saranno stufi di recitare la commedia della dialettica interna e delle posizioni differenti che sono il sale della democrazia. Nel Pd si contestano reciprocamente. E se prima si sfidavano lontano dai riflettori, ora esplodono a mezzo stampa e telecamera, con notevole disinvoltura.
Dario Franceschini, il vice di Veltroni, su Canale 5 dice a Bersani che “se si candidava tra due mesi era meglio”. E ancora, Franceschini informa che l’ altro papabile competitor di Walter, Renato Soru, “è talmente radicato nel rapporto con la sua terra che vincerà le elezioni e farà il presidente della Regione”. Sulla Stampa, invece, viene reso pubblico l’ennesimo scontro Bindi – Rutelli. I due non si sopportano e non perdono occasione per ricordarselo. Oggi è il turno della vicepresidente della Camera, che accusa Rutelli di avere usato anche lui il dramma di Eluana.

Un esempio…esemplare di perfetta sintonia
“È la politica della bandierina cattolica dentro il Pd. Della serie: questo partito nel suo insieme non è un interlocutore per le gerarchie ecclesiali, ma dentro il Pd c’ è qualcuno con il quale parlare. E naturalmente anche su questo terreno ci si lottizza reciprocamente: qualcuno telefona a Fioroni, qualcun’ altro a Rutelli; poi Rutelli chiama qualcuno, Binetti qualcun’ altro…e si fa a gara per arrivare prima o vedere se c’ è rimasto qualche piccolo spazio da occupare”.

Il round del sindacato
Sul sindacato si gioca il round odierno della mamma delle faide interne al Pd: quella tra Veltroni e D’ Alema. Perché Baffino è stato da subito uno dei maggiori sponsor dello sciopero che la Cgil ha indetto per venerdì u.s., mentre Veltroni era rimasto più che tiepido. Ebbene, oggi le cose cambiano: poiché Corso Italia ha conquistato l’ appoggio di una buona fetta dei maggiorenti del partito, quindi risulta la componente del segretario a forte rischio minoritarismo, Veltroni ha dato l’ordine ai suoi. Il corteo della Cgil va presidiato anche dai veltroniani, onde evitare di finire marginalizzato su un tema dalla grande forza evocativa per l’ elettorato di sinistra, con il suo carico di precariato e lotte per il lavoro.
(Foto Panorama)

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