Decreto Sicurezza, c’è il sì del Senato

di isayblog4 17 views0

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Tutto come previsto. Arriva dal Senato il via libera al decreto sulla sicurezza che contiene la norma blocca processi contestata dall’opposizione. Il decreto passa ora all’esame della Camera. A favore ha votato il Pdl, contro il Pd, l’Idv e l’Udc. Il provvedimento è stato approvato con 166 sì, 123 no e un astenuto. Inserite le norme che consentono di utilizzare fino a tremila militari e l’ergastolo in caso di omicidio di un agente delle forze dell’ordine.

Il governo incassa così il primo sì dal Senato al decreto che blocca per un anno i processi per i reati meno gravi con meno di 10 anni di reclusisone commessi entro il 30 giugno 2002. Un altro argomento, contanuto nel provvedimento, che ha fatto molto discutere maggioranza e opposizione è l’uso dell’esercito per motivi di ordine pubblico nelle grandi città: saranno circa tremila gli uomini delle Forze Armate per un periodo di massimo sei mesi e rinnovabile una sola volta che saranno a disposizione dei prefetti delle aree metropolitane o delle zone densamente popolate per servizi di vigilanza, a siti e obiettivi sensibili.

Il decreto contempla anche l’ergastolo per chi uccide un agente delle forze dell’ordine in servizio nonché l’aggravante della clandestinità, cioè pene aggravate di un terzo se a compiere il reato è una persona presente illegalmente in Italia. La nuova aggravante di clandestinità viene applicata sia agli immigrati extracomunitari che ai cittadini di Stati membri dell’Unione europea irregolarmente entrati in Italia.

Una nuova figura è anche quella della pena del carcere e della confisca dell’immobile per chi affitta immobili a cittadini stranieri irregolari. Si va dal carcere da sei mesi a tre anni e la confisca del bene per chi “al fine di trarre ingiusto profitto” dà alloggio ad uno straniero privo di titolo di soggiorno o cede l’immobile in locazione. Badanti e colf sono escluse da questa figura criminosa.

Giro di vite poi sui pirata della strada. Tempi sempre più duri per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Scatterà infatti una aggravante delle pene e delle sanzioni accessorie in caso di lesioni gravi o gravissime a persone o di omicidio colposo. Carcere da tre a dieci anni e confisca definitiva del veicolo, nonchè ritiro della patente a chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe e causa incidenti mortali o con feriti gravi. Giro di vite anche per chi non si ferma a prestare soccorso in caso di incidenti. Non ci sarà più, poi, solo una sanzione amministrativa ma l’arresto da tre mesi ad un anno con sospensione della patente e confisca dell’autoveicolo per chi si rifiuta di sottoporsi ai controlli antialcol e antidroga.

Cambia anche il 416-bis. Infatti aumentano di due anni le pene per l’associazione mafiosa e si estende il reato anche alle mafie straniere. Sono anche previsti la confisca dei patrimoni mafiosi in via definitiva e i mafiosi già condannati non potranno più avvalersi del gratuito patrocinio. Il decreto sicurezza contempla anche procedure più snelle per l’espulsione degli stranieri. Sarà espulso chi è condannato a più di due anni di reclusione a fronte dei 10 anni previsti fino ad oggi.

Maroni: “Non ritireremo norma blocca processi”
“Ritirare le norme del ‘blocca-processi’ vorrebbe dire ritirare l’intero decreto. Non vedo perchè dovremmo farlo, la maggioranza ha votato compatta e non darà ascolto alle polemiche pretestuose e inutili dell’opposizione.”. Lo dice il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti in Senato dopo il via libera del decreto sicurezza. Riguardo alla possibilità di uno ‘scambio’ tra lodo-Schifani e ritiro delle norme sul ‘blocca-oprocessi’, Maroni sottolinea che “se il governo deciderà di presentare un provedimento come il Lodo-Schifani o Lodo Maccanico può farlo senz’altro, ma le due cose sono distinte e separate. Questo decreto che abbiamo approvato oggi – continua – contiene delle norme durissime contro la mafia e la criminalita’ organizzata, le stesse norme che Giovanni Falcone ha voluto per lungo tempo”.

www.ladestranews.it

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